Dopo
circa un mese si
procedeva alla battitura delle castagne tolte dalla graa.
Radunati intorno ad un grande ceppo o
vicino ai gradine della
abitazione, i
proprietari delle castagne cominciavano
ad infilarle in speciali sacchi de
tele de ca, tessuti
appositamente con canapa grossa affinché
fossero più robusti possibile.
Erano stretti e lunghi 60/70
centimetri, si riempivano a metà poi,
uno per mano, venivano battuti sul ceppo
o sui gradini con movimenti ritmici da tutti i
partecipanti.
Dopo una decina di minuti i sacchetti
venivano svuotati e si procedeva all’altra importante
operazione: la vagliatura. Con il val,
una specie di largo ventaglio di legni
intrecciati, venivano eliminate le bucce
con un’operazione faticosa e monotona.
Altre donne intanto rammendavano i
sacchetti di canapa che, nonostante la
loro robustezza, si rompevano spesso.
Terminata l’operazione di vagliatura
doveva presentarsi senza la pellicina che avvolge i
frutti e questo significava che il lavoro
era stato fatto bene.
Ma non sempre si usava battere le
castagne con i sacchetti di tela
di canapa. A volte si usava un grosso ceppo di castagno
scavato al centro a mo’ di mortaio: il
pesta
castegn. Le castagne venivano quindi
pestate con un apposito pestello, in fondo al quale
erano conficcati dei chiodi che
servivano appunto a rompere il guscio
delle castagne. Terminata la
battitura le castagne si passavano
quindi al ventilabro,
mulinel, o
vagliate con il val. Il vaglio veniva
usato dalle donne che, con abilità, lo
agitavano con brevi e rapidi movimenti
ritmici in alto e in basso, a destra e a
sinistra.
Dopo la vagliatura seguiva un’ultima
operazione: la cernita
La
cernita era l'ultima operazione
eseguita, in genere, dalle
donne. Le castagne venivano
passate in appositi setacci
a trame differenti per ripulirle
definitivamente dai residui;
inoltre si toglievano quelle
marce o intaccate dal verme che
venivano date ai maiali o,
bollite, alle mucche. C'erano
poi quelle che avevano ancora il
guscio o la pellicina interna e
dovevano perciò essere battute
un'altra volta. Infine si
mettevano da parte, riposte in
apposite cassapanche, quelle
bianche e grosse. Anche queste erano divise
in due parti a seconda della
pezzatura in quanto quelle più
grosse impiegavano più tempo a
bollire.
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