Descrizione
e
funzione |
Nelle foto si possono osservare solo alcune fasi della lavorazione di una
forbice tradizionale come avveniva fino agli anni
trenta del secolo scorso nelle
botteghe artigianali di Premana. La lavorazione era complessa e
prevedeva una trentina di operazioni diverse tra forgiatura e
rifinitura, per cui produrre una forbice richiedeva tempi
lunghissimi e un bravo operaio era in grado
di abbozzarne cinque o sei al giorno. Si partiva da due barre
di acciaio di spessore adeguato per il tipo di forbice da costruire. Una prima parte della barra
veniva ribassata a colpi di martello e di maglio
per ricavarne la lama, con la sua forma appuntita, mentre con l'altra si abbozzava
impugnatura che terminava con un piccolo disco. In alcuni casi si
iniziava direttamente con l'impostazione degli occhielli e
successivamente si forgiava la lama. Comunque sia, abbozzati i
gambi e gli occhielli si praticava con un punteruolo un foro a caldo,
che era
successivamente allargato lavorandolo con l'estremità
appuntita dell'incudine da banco, l'
incujun da banc a colpi di martello. Seguiva la
rettifica degli incastri delle due parti e la loro foratura delle
due parti sovrapposte. Dopo il lavoro di forgiatura, iniziava il
lungo e paziente lavoro di sagomatura e sgrossatura fatto con la möle
a pedaal e soprattutto con le lime.
Dopo la foratura definitiva e l'immaschiatura delle parti, si
passava alla tempera, alla arrotatura delle lame e alla levigatura
definitiva. Le operazioni finali riguardavano, il montaggio con l'avvitatura,
l'oliatura
della lama per preservarla dall'ossidazione e il controllo del
taglio. Per personalizzare il manufatto, la forbice era
punzonata riportando il nome del cliente o dell'artigiano secondo
le diverse esigenze.
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