|
Settore |
Manufatti
|
Oggetto |
Laorâzion
d'une ciaf |
Traduzione |
Lavorazione
di una chiave forgiata |
N.
inventario |
A-III |
Etimologia |
Chiave,
dal latino clave(m), strumento per chiudere, da claudere,
chiudere |
Provenienza |
Botteghe di Premana |
Dimensioni |
Da 6 cm 15 cm |
Descrizione
e
funzione |
Per la costruzione
di una chiave si partiva da quattro pezzi grezzi: il primo, in alto a
destra nella
foto, è costituito da un tondino di ferro che veniva
piegato a formare l' anello della chiave, le cui estremità erano
inserite nella ghiera, ottenuta da un pezzettino rettangolare di
lamiera. La canna, ricavata da una un pezzo di lamiera arrotolata
con una particolare lavorazione alla morsa, utilizzando il
martello, era inserita nella ghiera. A quest'ultima era saldata
l'opera, il piccolo blocchetto di ferro in basso a destra,
mediante la brasatura sulla fucina, che saldava i vari
componenti tra loro facendone un pezzo unico. Con i seghetti e le
lime si intagliava l'opera adattandola alla serratura.
Le chiavi erano di due tipi: maschio o femmina. La prima si
differenziava dalla seconda perché era ricavata da un tondino
pieno mentre la femmina da un pezzo di lamiera arrotolata, come
descritto sopra. La chiave maschio è diversa dalla femmina per la
sporgenza dall'opera.
|
|