Etimologia
Chiave, dal latino clave(m), strumento per chiudere, da claudere, chiudere
Descrizione e funzione
Per la costruzione di una chiave si partiva da quattro pezzi grezzi: il primo, in alto a destra nella foto, è costituito da un tondino di ferro che veniva piegato a formare l' anello della chiave, le cui estremità erano inserite nella ghiera, ottenuta da un pezzettino rettangolare di lamiera. La canna, ricavata da una un pezzo di lamiera arrotolata con una particolare lavorazione alla morsa, utilizzando il martello, era inserita nella ghiera. A quest'ultima era saldata l'opera, il piccolo blocchetto di ferro in basso a destra, mediante la brasatura sulla fucina, che saldava i vari componenti tra loro facendone un pezzo unico. Con i seghetti e le lime si intagliava l'opera adattandola alla serratura.
Le chiavi erano di due tipi: maschio o femmina. La prima si differenziava dalla seconda perché era ricavata da un tondino pieno mentre la femmina da un pezzo di lamiera arrotolata, come descritto sopra. La chiave maschio è diversa dalla femmina per la sporgenza dall'opera.